In parallelo all’ambizione di produrre vini di qualità, l’Azienda Fontemorsi si è prefissata l’obiettivo di realizzare un modello di viticoltura a basso impatto ambientale aderendo ai programmi della Stazione Sperimentale per la Viticoltura Sostenibile guidata dal Dott. Ruggero Mazzilli e convenzionata con alcuni tra i più importanti Istituti di Ricerca italiani.
Esaurita una prima fase sperimentale con risultati molto incoraggianti, tutti i vigneti aziendali sono da anni coltivati secondo il metodo biologico che significa, nel nostro caso utilizzare esclusivamente prodotti naturali per la difesa delle vigne (rame zolfo, propoli ) ed in vinificazione il controllo delle temperature e la filtrazione come uniche tecnologie applicate.
Grazie alla sanità delle uve raccolte possiamo poi limitare l’impiego di anidride solforosa a livelli minimi, solitamente la metà del limite consentito dalla normativa dei vini biologici.
I controlli e la certificazione del processo produttivo, dalla produzione di uva alla vinificazione, sono svolti dall’Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale (ICEA).
Siamo fermamente convinti che questo approccio produttivo, reso possibile dalla vocazione viticola delle nostre colline, sia indispensabile per far emergere le peculiarità dei nostri terreni e le potenzialità dei vitigni coltivati, così da conferire ai vini personalità e riconoscibilità territoriale.
Essenziale per la realizzazione di questo progetto è stata l’opera svolta da Luigi Brunetti, il responsabile operativo dell’azienda che in questi anni, con serietà e dedizione al lavoro, è cresciuto professionalmente anche grazie allo stretto rapporto con il Dott. Ruggero Mazzilli e con Paolo Salvi, il nostro enologo.
Con l’obbietivo di ridurre l’impronta carbonica della nostra attività abbiamo deciso, nel 2007, di realizzare un impianto fotovoltaico per la produzione dell’energia elettrica necessaria a soddisfare i consumi della nostra cantina (refrigerazione, impiego di pompe per i travasi, filtrazioni) ed un impianto solare termico per la produzione dell’acqua calda sanitaria dell’agriturismo.